lunedì 11 gennaio 2016

Quella Sicilia mal rappresentata

E' da Sabato sera che penso se sia il caso di scrivere o no un post su ciò che è stato trasmesso nella prima puntata serale del programma 'C'è posta per te'  in onda su Canale 5.
All'inizio pensavo di non esprimere nemmeno un pensiero sulla vicenda, non per disinteresse ma per totale sdegno per ciò che ho visto.
Nei  giorni a seguire il web si è ribellato ( giustamente!) a quell'espressione, davvero infelice e brutta, della protagonista della vicenda Valeria.
Quel "crepa" non è passato e non doveva passare assolutamente inosservato. Ci mancherebbe altro.
Ma non è solo questo che mi ha lasciato tanta amarezza. Vedete, lei in fondo la compatisco pure.
E' una donna che è rimasta con la mente fissa ai suoi 18 anni, e alla favola dei defunti suoceri che i figli del marito non sarebbero stati mai un ostacolo per lei e la neo storia che stava iniziando.
Già questo dovrebbe far capire quanto sbagliata è stata quella premessa fatta da due persone, che magari - cercando di ragionare sulla possibile mentalità di quel tempo - avevano molto a cuore la "sistemazione" del figlio dopo un matrimonio finito male, e quanto sbagliata sia stato fossilizzarsi su quelle parole.
 Valeria è una donna passata ai più come immatura e in continua competizione con una bambina, quando questa aveva solo 10 anni, che seppur abbia potuto fare qualcosa di discutibile agli occhi di lei, andava comunque decontestualizzata e compresa proprio perchè a compiere quelle azioni era una bambina, non una donna adulta.
Ma, come dicevo, non è tanto lei che mi ha sorpresa, bensì lui e quella frase "sei stata mia figlia".
Sono queste le parole che mi hanno lasciata basita ed indignata alquanto.
Per me che sono siciliana, dove la Sicilia è ben nota per l'attaccamento ai figli, il vero insulto di tutta questa storia lo ha proferito proprio il padre con quelle parole.
I figli non sono a scadenza. Non passano di moda e non è che non esistono più solo perchè vivono a migliaia di chilometri di distanza, o perchè nel frattempo sono nati altri figli da altre relazioni.
I figli sono figli. Punto.
Sono la parte più importante di noi. Sono noi riflessi nel futuro. Rinnegare loro equivale a rinnegare noi stessi.
E lui questo ha  fatto, ha rinnegato la parte più bella di se stesso : sua figlia.
Per  chi poi? Per una donna.
Dalle mie parti si dice "ci misa a vistina cu tutta a suttana"(" gli ha messo la  veste con tutta la sottana"), per voler dire che è un uomo succube della moglie.
Contento lui...
No, non contenti tutti, come comunemente si usa finire la frase. Qui non siamo contenti nessuno e per lui ci sta solo totale biasimo.

Invece ad Ylenia mando un abbraccio virtuale. Le auguro una vita piena e felice con suo marito e i suoi figli. E di non pensare più al vuoto per l'assenza di un padre che, in fondo, come ha precisato lei stessa, non è poi esistito granchè nella sua vita.
Che la riempia invece con i sorrisi dei suoi "cuccioli", che sono sicuramente la parte più bella e importante di questa triste vicenda.





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